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Il conseguente aumento della popolazione infantile indusse le autorità a non inviare più i bambini presso le scuole di Castelbasso e così negli anni Trenta del secolo scorso furono aperte le prime classi a Villa Parente, a due passi da Villa Gobbi.

Il 20 agosto del 1950 iniziò a funzionare anche una ricevitoria postale e, come detto all'inizio, il 30 giugno 1951 il Presidente della Repubblica, con il cambio del nome, consacrò la nuova realtà sociale ed economica che ferveva e cresceva in pianura.

Una realtà che rimaneva legata a Castelbasso solo perché faceva parte ancora della Parrocchia di quell'antico Castelvecchio dal quale si emancipò del tutto con l'inaugurazione della nuova chiesa parrocchiale che avvenne il 16 maggio 1966.

Ormai quella che fu una Farà e una realtà agricola di proprietà di un antico castello, quella che diventò Villa S. Cipriano e in seguito Villa Gobbi, quella nuova realtà diventata complessa e composita per la presenza di nuclei famigliari di diversa provenienza, aveva in sé i gangli necessari ad innervare un tessuto sociale il quale, benché in continua evoluzione, cominciava a costruirsi un'identità e a farsi comunità, della quale il nome "CASTELNUOVO VOMANO" rappresenta solo il sigillo distintivo.

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