TORNA ALLA PAGINA CASTELNUOVO VOMANO
(segue) Totale: 15 persone. Oltre
alla casa di più stanze, Teodosio possedeva la vasca per il mosto e il
forno, due vacche, "due para di Bovi aratori", cinque
giumente, trenta pecore, un cavallo "per uso di sella",
"due somare per comodo di Casa" e ben quarantasette tomolate
di terreno nelle varie contrade della pianura. Aveva di
che vivere. Nel
frattempo girava sempre (e gira ancora oggi) la macina del più volte
ricordato mulino che, fino E si
hanno notizie anche di una gualchiera, verosimilmente posta vicino al mulino,
che, anch'essa azionatam dall'acqua, serviva a follare le stoffe tessute nei
telai domestici. Sempre nel 1806, in seguito al riordino amministrativo del regno
di Napoli, il Comune di Castelbasso, nonostante forti resistenze,
fu unito al Comune di Castellalto e così anche la pianura del
Vomano passò sotto la nuova giurisdizione. E proprio da una "Pianta
dimostrativa del Comune di Castellalto, e riunito Castelbasso"
redatta nel 1826 veniamo a conoscere che in quella che si chiamava
Contrada S. Cipriano era sorta Villa S. Cipriano con 104 abitanti, mentre nella
Contrada della Piana di S. Lucia era nata Villa S. Lucia con ben 165 anime
(Castelbasso paese contava, invece, 330 abitanti e Villa S. Martino,
probabilmente l'odierna contrada di Colle Giorgio, arrivava a 142 persone). Chi sa,
forse anche per questo incremento demografico verificatosi in pianura, il
Comune di Castellalto fece domanda all'Intendenza di Teramo "per la
celebrazione di una Fiera in Villa S. Cipriano a Castelbasso nel dì 16
settembre di ciascun anno". Era il
1840 e l'anno prima il Comune di Morrò, al quale era stato chiesto l'assenso,
aveva deliberato di non opporsi alla nuova fiera la quale "non
fa altro che attirare il detto commercio (...), specialmente nel sito
indicato per la commodità (sic) della strada, e del sito nel cuore della estesa
pianura del Fiume Vomano". E il commercio aumentò anche per
l'arrivo delle strade carrozzabili da Castellalto e da Cellino Attanasio che
si congiunsero all'antichissima via Salaria (una derivazione
secondaria della Salaria maggiore che costeggiava l'Adriatico). La conseguenza fu che il
baricentro si spostò da Villa S. Cipriano al quadrivio agli angoli del
quale cominciarono a crescere nuove abitazioni che assunsero il nome di Villa
Gobbi (L’attuale CASTELNUOVO VOMANO) la quale, con l'istituzione del
mercato settimanale, cominciò a crescere sempre più, attirando dai paesi
vicini altre famiglie che nel nuovo insediamento trovarono opportunità e
magari un'alternativa all'emigrazione. |
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